lunedì 12 gennaio 2009

Versi in prosa

Non siamo tasche vuote ma le valigie rubate dei mercanti.
Veniamo da lontano, abbiamo lacci al collo per fermare il fiato
e bende sulla fronte per tenere stretti i pensieri.

E' nell'abbandono che navighiamo, ma non nel silenzio.
Siamo tronchi e corde e siamo nodi.
Siamo vele, siamo forza e occhi per guardare.
Siamo mani e fatica e muscoli e nervi tesi,

siamo zattere.

Non salviamo il salvabile, non traghettiamo, non siamo boe, non siamo fari.
Non trasportiamo cose.
Passati.
Prospettive.
Attese strazianti ed addii.

Nulla ma i nostri corpi.
Rien que nos corps.
Anything but me.

Perchè io sono ritmo. io sono la mano che batte il mare.
io sono il taglio di dita lunghe che apre il mare.
e sono melodia. sono le labbra che sputano vento. sono musica.

Sono zattera,

croma e biscroma, tono e tonale.

Suonatore egoista senza passato.

Ladro sbadato.
Valigia senza pentagrammi
senza applausi
cappello per le monete
angoli di strada vicino al sole
matite per afferrare quel che vola.

Navighiamo allora, su orizzonti vicini
e salutiamoci
se ci incontriamo sulle onde
se avete paesaggi, avete calore,
avete legna e chiodi per fare i teatri,
lingue diverse ed occhiali,
rughe sul viso ed il suono dei bicchieri per voce.

e sul dorso dell'acqua scivolando sorrideremo

Per avere e per sempre vent'anni.
e insieme il doppio, e insieme cento.
e insieme,






insieme.

3 commenti:

  1. ...che bello. Dopo tanta neve a marseille ha vinto ancora il sole.
    Luca.

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  2. Marse'...sai che io non posso commentare senza fare il coglione e gia' mi veniva una battuta sul trasporto tronchi...ma siccome il testo e' veramente di pregevole fattura mi hai spiazzato percio' mi mozzico la lingua/le dita...!!!
    bella

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  3. bella bellissima, ancora da rileggere. vado

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