venerdì 16 gennaio 2009

Non muoverti, praticamente.



A che pagina ero rimasto...? Dunque, il protagonista stava osservando la moglie spostarsi in cucina...il coltello...
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Digito 'cucina'.
Tiè, beccati questa! Nientemeno che 28 risultati per la ricerca 'cucina' trovati nelle 148 pagine del documento.
La cucina.
Elementary, dear me...l'autrice è rigorosamente ital...well, forse oriunda. I sacri valori della famiglia violati e la storia a latere di un trauma cerebrale.
Ecco qui!
'Ora si alza, va verso la cucina, ha quasi raggiunto la porta. La sua schiena diritta, i suoi magnifici capelli che sussultano nei passi. Prendo la mira al centro del suo corpo e le lancio il coltello...'.

Un ricordo mi sfiora, sorrido. L'arrotino...Arrota mannaie, trinciapolli, apriostriche! Donne!!


Mentre leggo percorro al rallentatore la mia cute con una leggera pressione delle dita, alla ricerca della linea di connessione delle placche che formano il cranio, calpestando nel tragitto ogni imperfezione della pelle.
Il cranio.

È l'ultimo modello di laptop Apple, il Mac Book Pro, costruito tutto d'un unico pezzo di alluminio che si piega su se stesso formando spigoli e curve. Leggero, sottile e solido. Perfetto.
Dove l'hanno costruito? È estruso? È fuso? Quando sfioro la sua scocca, sento appena palpabile sotto le dita il mantra sussurrato dell'oscillazione del disco rigido.
Starei lì a titillarlo per ore. Ma non ne possiedo uno.

Clem clem? Sapevatelo.
Il disco fisso di un portatile va che è un piacere. Vortica a seimila giri al minuto. Il cervello umano è solo fisso. Fermo. Per quanto poi:
  • La puzza di benzina (......) quando sto su di lei.
  • I dervisci rotanti...vogliono cogliere l'essenza intangibile di Dio, ruotando su se stessi, o piuttosto cercano di avvicinarsi alla perfezione dell'hard disc ricalcandone il moto?

Quando sotto lo scalpo ho trovato la mia sutura coronale, la imbocco con il dito medio e mi faccio guidare da lei nella sua breve traiettoria giù, fino all'intersezione con il muscolo temporale, sotto il quale la linea prosegue eludendo dalla superficie.
Senza di me, sola.


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