giovedì 29 gennaio 2009

allibito

questa la nuova canzone di gino paoli

Il pettirosso - Gino Paoli
Aveva gli occhi come un pettirosso era una donna di undici anni e mezzo si alzò la gonna per saltare il fosso aveva addosso un vestitino rosso.
Mentre passava in mezzo a quel giardino di settant'anni incontrò un bambino voleva ancora afferrare tutto e non sapeva cos'é bello e cos'é brutto
e l'afferrò con cattiveria lei si trovò le gambe in aria lui che cercava cosa fare c'era paura e c'era male.
E il male lo afferrò proprio nel cuore come succede con il primo amore lei allora lo prese tra le braccia con le manine gli accarezzò la faccia così per sempre si addormentò per riposare come un bambino stanco di giocare


Ora di cose se ne sono dette tante ma a me sembra che nessuno abbia colto il punto.
Se si scrive una canzone su un fatto grave e verosimile anche se non reale, credo sia doveroso farlo dosando le parole perchè quello che dici deve essere comprensibile.
Ditemi voi come cazzo fa una bambina un attimo dopo essere stata stuprata ad avere un pensiero
razionale. E non parlo di perdono che certo se possibile è sempre un atto di coraggio straordinario. E non è forse questo un modo di sminuire un crimine orrendo?
Ora Paoli evidentemente o non sa di che parla o è un cretino o entrambe le cose, ma quello che mi lascia veramente perplesso è l'intervista di Fazio che non riesce minimamente a capire dove sia la gravità delle parole contenute nel testo. E il pubblico applaude forse distratto il che non sarebbe comunque una scusante. Sono allibito.

http://video.google.it/videosearch?sourceid=navclient&hl=it&rlz=1T4ADBF_itIT299IT299&q=poli%20fazio&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wv#q=%22paoli%20fazio%22&hl=it&emb=0

6 commenti:

  1. Wow, Gio. Tu vai come un treno. Stimo il tuo coraggio. Il tema é difficile. Dove trovare l’equilibrio tra espressione democratica del proprio pensiero, dell’espressione artistica in questo caso e il diritto di tale espressione in tutte le sue forme, senza arrivare alla parola censura. La cosa non é affatto facile .
    Cosa fare ? Chiedere allo stato un controllo di tutta la produzione artistica e culturale ? no.
    Dar fiducia alle folli e che ognuno giudichi da se comme un grand garçon ? humm
    La risposta non la trovo per ora. Chiaro un’idea sul tema specifico del Gino Paoli ce l’ho. Se non era Gino Paoli, questo testo sarebbe rimasto nel cassetto di chi sa quale scrivania. Se non era il Paoli Gino in fin carriera con tanta voglia di stupirci tutti, ma proprio tutti questo testo non sarebbe manco mai stato scritto, forse.

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  2. ma...io non ho capito quale sarebbe il pensiero razionale della bambina...la carezza che dà al suo violentatore?...non mi sembra che abbia molto a che vedere con la razionalità...mi sembra forse invece che abbia qualcosa a che vedere con il perdono, con la pietà appunto come dice Paoli...non mi è difficile immaginare un uomo o una donna a cui vengono inflitte le peggiori cose al mondo che perdonano i loro violentatori, picchiatori, anzi spero sul serio che ciò accada, visto che l'odio che nutri per qualcuno il più delle volte ti cresce come un cancro...il punto a me sembra che ci sia il grosso tabù del parlare dei bambini...del parlare della violenza dei bambini...il più delle volte quando vengono violentati non capiscono nemmeno se si tratti di bene o di male tale è la confusione che atti del genere provocano in loro...anzi spesso si crea un legame profondo con il violentatore, una compassione nei suoi confronti...che poi negli anni si trasforma in qualcosa di dolorosissimo e nefasto....ma il punto qual è Gio? che non si può parlare di questo? che non si può dire in una canzone che una bimba violentata può avere la forza, la pietà per fare una carezza al suo violentatore?...io qui ci vedo Gesù Cristo più che altro...e nessuna leggerezza.
    Poi per quel che riguarda la censura, guardate non vorrei nemmeno che esistesse questa parola...il nostro meraviglioso paese ne abusa fin troppo infinocchianoci con i dicorsi dei benpensanti e creando problemi inutili per nasconderne altri ben più seri...e di questo scusate sono davvero stufa! Queste polemiche su ciò che si deve o non si deve dire, su chi si offende o meno e poi...in prima serata tette e culi in quantità industriale, tuttologi ai talkshow che dicono stronzate con aria contrita e compassata...ma nessuno di questo si offende, per carità!
    Io non vedo la televisione per cui non ho seguito la polemica su questa canzone...ho letto solo lo scritto di Gio e visto il video...
    Comunque scusate lo sfogo ma io m'infervoro di brutto!..con questo spero che Gio verrà lo stesso in trattoria con noi stasera....
    bob sottoscrive...

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  3. per me chiunque può scrivere quello che gli pare assumendosene la responsabilità e ci mancherebbe altro.Se però uno scrive una porcata e un giornalista lo invita alla sua trasmissione e lo intervista, mi piacerebbe che facesse domande che cerchino di far emergere i problemi di un testo.
    Sara come puoi scrivere una cosa del genere.
    Il perdono è una cosa meravigliosa e questo mi pare di averlo gia scritto. Ma qui stiamo parlando di una bambina. Che scena è? Una bambina non capirà forse di essere violentata ma il dolore lo sente. E invece di piangere per il dolore o per la paura di non capire cosa sta accadendo si mette ad accarezzare il vecchio morto? Ragazzi non scherziamo, si può parlare di tutto e si possono dire anche le idiozie ma certo certo questa è un'enorme idiozia.

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  4. il commento è di gio solo non so perchè non mi funziona la password

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  6. Ho visto gino nel video. L’ho visto rilassato, pacato, salottiero. Mi ha suscitato diffidenza, gino, per come sembrava fosse così a suo agio nelle vesti del poeta sempreverde, con lo sguardo lontano, sempre più lontano degli altri. Non è parso per niente imbarazzato di fronte ad un argomento così ostico da addomesticare, e questo ha contribuito a farmi sospettare dell’imbroglio, perché certo, io lo vedo ovunque l’imbroglio, soprattutto su uno schermo dietro il quale in tanti spingono. E certo non voglio mettere in discussione la sua libertà di espressione come artista ma quello di cui vorrei parlare brevemente è il suo concetto di morale e di perdono. E sebbene con questo un po’ mi sento di abusare della sua libertà di pensiero, nel momento in cui una persona si presenta in televisione a parlare del perdono di Gesù Cristo e facendosene portavoce, significa che vuole mettersi in discussione (cioè che se la cerca), spingendomi ad esercitare la mia di libertà.
    perché il nocciolo della questione a mio parere non sta nell’atto del perdono della bambina, quanto nel movente, che sarebbe la sua infinita generosità cristiana. e perché il perdono deve essere una prerogativa del cristianesimo? Scusate, ma fino a 2009 anni fa, si viveva solo di vendette e risentimenti? Io vedo in questa consequenzialità concettuale perdono - gesù cristo un messaggio che poco si addice al poeta e molto all’uomo in crisi esistenziale. Non perché non si possa parlare di fede in una canzone, però usare il grimaldello emotivo di una violenza per cercare il pretesto mi sembra quanto meno disonesto.
    Eppoi, caro gino, ma veramente ci vuoi far credere che se pervasi da un sentimento di fede si è disposti a perdonare tutto e tutti, vecchi da bambini? perchè da qui a leggere la canzone come fosse una parabola, il bambino che con il suo perdono pervaso dalla saggezza divina benedice il vecchio che libero dai suoi peccati può finalmente mettersi nelle mani del signore, il passo è breve.
    Ma se proprio si sente di illuminarci dall’alto della sua rinnovata saggezza cristiana, il caro gino, lo facesse usando parafrasi e metafore, ma soprattutto prendendo in prestito come esempi da seguire uomini e donne e non bambini, perché semmai sono gli adulti che vanno redenti e non gli innocenti.

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