sabato 14 febbraio 2009

Dove siete finiti?

Ahi ahi ragazzi, se nessuno proferisce parola su Saviano dopo aver visto il video, e se il campione di italiani che seguono il blog possa in qualche modo rappresentare la parte del paese di cui Roberto Saviano è simbolo, allora o siamo diventati sordi o siamo diventati muti, ed in entrambi i casi il nostro scrittore coraggioso deve cominciare a temere seriamente per la propria vita, perché, come è accaduto con Falcone e come continua a ripetere lo stesso Roberto, il primo segnale che il progetto dei casalesi si avvicina al fatale compimento è rappresentato dal dispiegarsi di un velo di silenzio.
E se dovessimo perdere Saviano perderemmo uno dei pochi simboli viventi del coraggio di credere nei nostri desideri, diritti, ideali. Pensate a lui non solo richiamando le sue pagine scritte, ma facendo un piccolo sforzo, proiettatevi al suo prossimo romanzo, alla sua prossima sfida a viso aperto, alla sua prossima scomunica. Non possiamo permetterci di perdere una mente come la
sua, una mente come la nostra, una mente come quella di una ragazzo del ’79 …



Pensateci, nel nostro paese il silenzio è contagioso, il coraggio no.

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