domenica 12 aprile 2009

Post crisis

Il fiume scorre e la corrente ci trascina a valle. Il tempo: una valigia dove ogni abito è un pensiero, piegato. Un pensiero breve.

Berlinguer parlava del pensiero lungo. Di un pensiero che trascende il tempo. Un pensiero che racconta una, tante storie, come quelle che pubblicate qui. Un pensiero acuto, che dai dettagli ricostruisca i contorni delle cose. Un pensiero famelico, affamato di una fame antica, affamato di carne vera, genuina, grondante di proteine. Di vitamine, di sostanza. Se ci manca l’appetito, quando mai ci sazieremo?

Un attimo di concentrazione, questo è il mio post. Necessito ancora della vostra attenzione. Vorrei dirottarla ancora verso la valigia, la valigia di cartone che contiene un mondo. Da svuotare e riempire di uno nuovo, un mondo post crisi economica, post crisi energetica, post crisi ambientale, post crisi culturale. Post crisis.

Vorrei che fossimo più vicini, che ci parlassimo ogni sera, dopo il lavoro, davanti al bancone di un bar. Vorrei che le nostre braccia penzoloni cominciassero a sudare. Che ci scambiassimo sguardi di curiosità. Che lavorassimo insieme. Con il pensiero rivolto al futuro, futuro, futuro (che parola stimolante!).


No, non vogliono essere solo parole. Sono un pensiero lungo. Rivolto a voi, ragazzi.

davide

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